Pertuzumab, Trastuzumab e Docetaxel per il tumore al seno metastatico positivo per HER-2
CLEOPATRA è uno studio di fase 3 condotto per confrontare efficacia e sicurezza di Pertuzumab ( Perjeta ), Trastuzumab ( Herceptin ) e Docetaxel ( Taxotere ) con quelle di placebo, Trastuzumab e Docetaxel in pazienti con tumore alla mammella metastatico HER2-positivo in prima linea.
I risultati dell’analisi primaria hanno mostrato sopravvivenza mediana libera da progressione significativamente più lunga nel gruppo Pertuzumab che nel gruppo placebo.
L’analisi ad interim della sopravvivenza generale è risultata a favore del gruppo Pertuzumab ma non-significativa.
Di seguito sono riportati i risultati relativi alla sopravvivenza generale dopo un ulteriore anno di follow-up.
Lo studio in doppio cieco e randomizzato è stato condotto in 204 Centri in 25 Paesi.
Pazienti con tumore alla mammella metastatico HER2-positivo che non avevano ricevuto precedente chemioterapia o trattamento con farmaci biologici per la malattia metastatica sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Pertuzumab, Trastuzumab e Docetaxel ( n=402 ) o lo stesso regime con placebo in sostituzione di Pertuzumab ( n=406 ).
La randomizzazione è stata effettuata in un rapporto 1:1 con stratificazione per regione geografica e precedente status di trattamento.
L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione ( valutata indipendentemente ), che era stata riportata precedentemente; non sono stati raccolti dati di follow-up per l’endpoint primario.
Gli endpoint secondari includevano sopravvivenza generale, sopravvivenza libera da progressione ( valutata dal ricercatore ), tasso di risposta oggettiva e sicurezza.
Il follow-up mediano è stato di 30 mesi in entrambi i gruppi.
Gli endpoint di efficacia sono stati analizzati nella popolazione per intention-to-treat e la sicurezza è stata analizzata in base al trattamento ricevuto.
Lo studio è stato completato ma il follow-up dei dati di sicurezza e di sopravvivenza continua.
Nella popolazione per intention-to-treat, 267 pazienti erano deceduti alla data di cutoff ( 14 maggio 2012 ), 154 ( 38% ) dei 406 nel gruppo placebo e 113 ( 28% ) dei 402 nel gruppo Pertuzumab.
La sopravvivenza generale mediana è stata di 37.6 mesi nel gruppo placebo ma non è stata raggiunta nel gruppo Pertuzumab ( hazard ratio, HR=0.66; p=0.0008 ).
La sopravvivenza mediana libera da progressione valutata dai ricercatori è stata di 12.4 mesi nel gruppo placebo e di 18.7 mesi nel gruppo Pertuzumab ( HR=0.69 ).
Eventi avversi gravi sono stati riportati in 115 ( 29% ) dei 396 pazienti che avevano ricevuto placebo, Trastuzumab e Docetaxel e 148 ( 36% ) dei 408 che avevano ricevuto Pertuzumab, Trastuzumab e Docetaxel e hanno incluso neutropenia febbrile, neutropenia, diarrea, polmonite e cellulite.
In generale, gli eventi avversi sono risultati simili a quelli riportati nell’analisi primaria per quanto riguarda frequenza, gravità e specificità.
In conclusione, questa analisi ha mostrato un miglioramento significativo nella sopravvivenza generale con Pertuzumab, Trastuzumab e Docetaxel in pazienti con tumore mammario metastatico HER2-positivo, rispetto a placebo, Trastuzumab e Docetaxel.
Dal momento che l’effetto non è stato raggiunto con l’aumento degli eventi avversi, tale regime rappresenta un miglioramento sostanziale nello standard di cura per questa popolazione di pazienti. ( Xagena2013 )
Swain SM et al, Lancet Oncol 2013; 14: 461-471
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